Test e Impatto Ambientale della Biovernice

Analisi della bioresina

Per standardizzare la procedura di estrazione, la bioresina è stata analizzata in relazione alla sua unità e composizione monomerica attraverso diverse tecniche analitiche: spettroscopia IR a trasformata di Fourier o spettroscopia infrarossa (FT-IR), cromatografia a permeazione di gel (GPC), gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS).

L’analisi GPC eseguita durante la sperimentazione ha verificato che il processo di estrazione determina una depolimerizzazione parziale del biopolimero naturale con un peso molecolare medio di 650 g/mol.

Cutina dalle pareti del tank acido

Gas cromatografo

L’analisi GC-MS ha mostrato che il grado di purezza della cutina è molto alto (70-80%): la concentrazione dell’acido 10,16 di-idrossi decanoico, il componente principale della cutina del pomodoro.

L’impostazione del processo a livello di impianto pilota è risultato efficiente, infatti il rendimento medio di estrazione si è dimostrato elevato: circa il 10-15%. Inoltre, il processo sviluppato è ecologico, poiché non vengono utilizzati solventi organici, ma solo soluzioni acquose a diversi valori di pH (acidi e basici).

Test della nuova biovernice effettuati su contenitori alimentari metallici

Sono stati prodotti 50 kg di biovernice su una linea industriale senza modificare i tempi e le temperature delle linee tradizionali ed è quindi stata applicata la vernice su banda stagnata, banda cromata e alluminio.

La biovernice ha mostrato buone proprietà chimiche e meccaniche, buona aderenza e resistenza alla corrosione. I risultati di tutti i test a cui è stata sottoposta sono stati positivi e paragonabili a quelli delle vernici standard.

I test di migrazione globali e specifici effettuati sui barattoli in diversi simulanti hanno dato risultati positivi rispetto ai parametri imposti dalla legge.

Produzione industriale della biovernice

Lattine con biovernice e piene di salsa di pomodoro

Sono state prodotte su linea industriale circa 3000 lattine in 3 pezzi e della capacità di 0,5 kg ciascuna e i corrispondenti coperti in banda cromata. I barattoli sono stati riempiti con lenticchie e fagioli borlotti, salsa e polpa di pomodoro, carne tagliata a dadini ed è stato portato a termine un test di 2 anni con il quale le lattine sono state conservate a temperature diverse.

I risultati sono stati soddisfacenti e paragonabili a quelli delle vernici sintetiche con tutti i prodotti, evidenziando così il reale e possibile utilizzo della vernice naturale per imballaggi metallici a contatto con alimenti.

Impatto ambientale della bioresina e della biovernice

Attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA) l’impatto ambientale dei nuovi contenitori ecologici protetti con la biovernice è stato confrontato con la vernice a base di petrolio e i risultati sono stati molto positivi: rispetto a una vernice standard di origine fossile, le emissioni di CO2e sono inferiori di 730 mg per ogni lattina.

Un produttore medio di vernici produce in media 30’000 tonnellate all’anno. Se in una fase iniziale dell’industrializzazione almeno 4000 tonnellate all’anno di lacca standard potranno essere sostituite con biovernice derivata dal pomodoro, si potrà avere una riduzione delle emissioni di CO2e di 2 tonnellate all’anno.

Considerando invece che 650’000 tonnellate di imballaggi alimentari metallici vengono utilizzate in Italia ogni anno, la riduzione delle emissioni potrebbe essere impressionante, ovvero 1 milione di chilogrammi di CO2e all’anno.

NOTA: tutti i risultati riportati in questa pagina sono stati ottenuti nell’ambieto di progetti europei.

Impatto ambientale positivo

Analisi della bioresina

Per standardizzare la procedura di estrazione, la bioresina è stata analizzata in relazione alla sua unità e composizione monomerica attraverso diverse tecniche analitiche: spettroscopia IR a trasformata di Fourier o spettroscopia infrarossa (FT-IR), cromatografia a permeazione di gel (GPC), gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS).

L’analisi GPC eseguita durante la sperimentazione ha verificato che il processo di estrazione determina una depolimerizzazione parziale del biopolimero naturale con un peso molecolare medio di 650 g/mol.

Cutina dalle pareti del tank acido

L’analisi GC-MS ha mostrato che il grado di purezza della cutina è molto alto (70-80%): la concentrazione dell’acido 10,16 di-idrossi decanoico, il componente principale della cutina del pomodoro.

L’impostazione del processo a livello di impianto pilota è risultato efficiente, infatti il rendimento medio di estrazione si è dimostrato elevato: circa il 10-15%. Inoltre, il processo sviluppato è ecologico, poiché non vengono utilizzati solventi organici, ma solo soluzioni acquose a diversi valori di pH (acidi e basici).

Gas cromatografo

Test della nuova biovernice su contenitori alimentari metallici

Sono stati prodotti 50 kg di biovernice su una linea industriale senza modificare i tempi e le temperature delle linee tradizionali ed è quindi stata applicata la vernice su banda stagnata, banda cromata e alluminio.

La biovernice ha mostrato buone proprietà chimiche e meccaniche, buona aderenza e resistenza alla corrosione. I risultati di tutti i test a cui è stata sottoposta sono stati positivi e paragonabili a quelli delle vernici standard.

I test di migrazione globali e specifici effettuati sui barattoli in diversi simulanti hanno dato risultati positivi rispetto ai parametri imposti dalla legge.

Produzione industriale della biovernice

Sono state prodotte su linea industriale circa 3000 lattine in 3 pezzi e della capacità di 0,5 kg ciascuna e i corrispondenti coperti in banda cromata. I barattoli sono stati riempiti con lenticchie e fagioli borlotti, salsa e polpa di pomodoro, carne tagliata a dadini ed è stato portato a termine un test di 2 anni con il quale le lattine sono state conservate a temperature diverse.

I risultati sono stati soddisfacenti e paragonabili a quelli delle vernici sintetiche con tutti i prodotti, evidenziando così il reale e possibile utilizzo della vernice naturale per imballaggi metallici a contatto con alimenti.

Lattine con biovernice e piene di salsa di pomodoro

Impatto ambientale della bioresina e della biovernice

Attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA) l’impatto ambientale dei nuovi contenitori ecologici protetti con la biovernice è stato confrontato con la vernice a base di petrolio e i risultati sono stati molto positivi: rispetto a una vernice standard di origine fossile, le emissioni di CO2e sono inferiori di 730 mg per ogni lattina.

Un produttore medio di vernici produce in media 30’000 tonnellate all’anno. Se in una fase iniziale dell’industrializzazione almeno 4000 tonnellate all’anno di lacca standard potranno essere sostituite con biovernice derivata dal pomodoro, si potrà avere una riduzione delle emissioni di CO2e di 2 tonnellate all’anno.

Considerando invece che 650 tonnellate di imballaggi alimentari metallici vengono utilizzate in Italia ogni anno, la riduzione delle emissioni potrebbe essere impressionante, ovvero 1 milione di chilogrammi di CO2e all’anno.

NOTA: tutti i risultati riportati in questa pagina sono stati ottenuti nell’ambieto di progetti europei.

Impatto ambientale positivo

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